Secondo il governo del Paese, circa il 10% della popolazione locale dell’isola tropicale delle Seychelles dipende dall’eroina in quella che è ormai un’epidemia.
Neanche il carcere offre protezione a chi è dipendente dalla droga.
BBC Africa Eye ha ottenuto un raro accesso al carcere principale per testimoniare la gravità di un problema che minaccia di travolgere il Paese.
Adagiata sulla cima di una collina, circondata da splendide viste sull’Oceano Indiano, si trova la prigione di Montagne Posée, il principale istituto di pena delle Seychelles.
Le Seychelles sono un Paese di contraddizioni, ed è difficile conciliare i suoi panorami mozzafiato con ciò che si trova all’interno del territorio.
All’ingresso del luogo di detenzione, si trova un murale di Nelson Mandela alto quattro metri, dipinto sulla parete del blocco uffici.
Accanto al volto sorridente del defunto presidente sudafricano – che naturalmente è stato lui stesso un prigioniero – c’è una citazione che recita: “Si dice che nessuno conosce una nazione finché non è stato nelle sue carceri”.
Il problema dell’eroina è in agguato nell’oscurità della prigione, poiché lo stupefacente di classe A circola in queste celle. Il carcere non offre alcuna protezione da ciò che accade all’esterno e le Seychelles stanno affrontando quella che è ormai un’epidemia.
Si stima che circa il 10% della popolazione seicellese sia dipendente dall’eroina. A tal punto che è necessario far arrivare lavoratori stranieri per svolgere i lavori che i locali tossicodipendenti non possono fare.
Nelle carceri, le guardie tanzaniane vengono inserite a rotazione nel personale nel tentativo di arginare la corruzione e il flusso di eroina nelle celle, ma non funziona.
L’eroina arriva alle Seychelles soprattutto dall’Afghanistan e dall’Iran via mare, attraverso i suoi vasti confini acquatici. Con quasi un milione di chilometri quadrati di mari territoriali, i contrabbandieri hanno facile accesso.
Una volta sbarcata, la droga viene venduta in piccoli negozi improvvisati sul retro delle case nei numerosi ghetti del Paese. Si tratta fondamentalmente di un’industria artigianale, in cui sono coinvolte intere comunità.
Basta allontanarsi di cinque minuti da qualsiasi strada principale, oltre gli hotel di lusso e i ristoranti costosi, per rendersene conto. Questa droga è ovunque e il timore è che il peggio debba ancora arrivare.
Sebbene l’eroina rimanga in testa, almeno per ora, perché economica, ci sono nuovi sostanze sul mercato.
Sia la cocaina crack che la metanfetamina cominciano a essere utilizzate e nessuna delle due può essere trattata con il metadone.
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