L’industria aerea ha sostenuto che la scienza non è abbastanza solida per implementare nuovi controlli per combattere il riscaldamento climatico causato dalle scie di vapore.
Le compagnie aeree e gli aeroporti si sono opposti alle misure per contrastare il riscaldamento globale causato dalle scie di vapore dei jet, che secondo i dati disponibili sono responsabili di oltre la metà dell’impatto climatico dell’industria aeronautica.
L’industria ha sostenuto che i dati scientifici non sono abbastanza solidi da giustificare obiettivi di riduzione per queste emissioni non CO2.
Gli scienziati affermano che l’impatto climatico delle scie di vapore, o contrails, è noto da oltre due decenni, e uno di loro ha accusato l’industriadell’aviazione di una “tipica strategia negazionista del clima”.
Se le emissioni di carbonio dei motori a reazione contribuiscono al riscaldamento globale, la ricerca suggerisce che le scie che si formano quando il vapore acqueo e le particelle di fuliggine si trasformano in cristalli di ghiaccio hanno un impatto ancora maggiore.
Queste nuvole create dall’uomo intrappolano nell’atmosfera il calore che altrimenti sfuggirebbe nello spazio.
Le pressioni sulle scie di vapore contenute nei documenti ottenuti da openDemocracy evidenziano la mancanza di un consenso tra i dirigenti delle compagnie aeree, gli scienziati e i siti web di compensazione delle emissioni di anidride carbonica sull’esatto impatto climatico del volo.
Ciò significa che le persone che desiderano compensare l’impatto ambientale dei loro voli ottengono prezzi significativamente diversi.
Rob Bryher, attivista per l’aviazione presso l’associazione climatica Possible, ha dichiarato: “I documenti dimostrano che nonsi può contare solo sulle compagnie aeree che decarbonizzino da sole. Le soluzioni di gestione della domanda, come una tassa per i frequent flyer, l’introduzione di un’imposta sul carburante, il prezzo del carbonio o la gestione della capacità aeroportuale, saranno fondamentali”.
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