Manifatture Teatrali Milanesi sceglie di riallestire lo spettacolo che dieci anni fa ha inaugurato l’unione tra il Teatro Litta e Grock celebrando la tradizione teatrale della Commedia dell’Arte in un gioco sfrontato di “teatro nel teatro”.
Tutta la vicenda ruota attorno ad Arpagone e al suo bisogno di accumulare, alla paura di essere derubato, alle sue ridicole e insopportabili economie ma soprattutto all’aridità di un cuore che non ama niente e nessuno a parte la sua cassettina piena di denaro.
Sospettoso, iracondo ed egoista, Arpagone non esita a preferire il suo denaro ai figli e persino nel finale egli non si redime, continuando ad anteporre i beni materiali agli affetti familiari.
La rilettura di Valeria Cavalli prende spunto anche da L’improvvisazione di Versailles di Molière, di cui il protagonista è lo stesso autore, un’opera che mostra ciò che avviene dietro le quinte e la dicotomia uomo/attore, che fa nascere un’istintiva relazione e una complicità con il pubblico, portato così a contatto con la parte più segreta della rappresentazione teatrale.
Nella cornice di un teatrino mobile e decadente si rappresenta dunque L’avaro, recitato coralmente da un gruppo di guitti in un susseguirsi ritmico e dinamico di scene e controscene, in cui tutti i personaggi sono coinvolti in una congiura contro l’avaro e l’avarizia.
MTM Teatro Leonardo –
dal 10 novembre al 22 dicembre 2024
e dal 7 al 19 gennaio 2025
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