Fondazione Renato Piatti ogni anno segue 400 bambini nei 3 Centri Terapeutici Riabilitativi Semiresidenziali lombardi.
La Fondazione: «Fondamentale prendere in carico i bambini il prima possibile attivando percorsi riabilitativi integrati».
Fondazione Piatti si prende curaogni anno di quasi300 adulti e circa 400 bambini e delle loro famiglie, ma l’obiettivo è riuscire a prendere in carico ancora più bambini nei 3 Centri Terapeutici-Riabilitativi Semiresidenziali (CTRS) dedicati all’età evolutiva di Milano, Varese e Besozzo (VA), che offrono percorsi terapeutici e riabilitativi di gruppo e individuali.
Nel Centro Mafalda Luce di Milano, in particolare, è in corso un ampliamento che sta permettendo e permetterà sempre di più di dare risposta alla grande richiesta di prese in carico del milanese.
In due anni, dal 2021 al 2023, i bambini seguiti sono raddoppiati, passando da 115 a 230, e si stima che dal 2024 le prese in carico per disturbi dello spettro autistico e altri disturbi del neuro sviluppo potranno arrivare addirittura a 300 all’anno.
Il Centro Mafalda Luce è gestito da Fondazione Renato Piatti dal 2013, in stretta sinergia con la Fondazione Gaetano e Mafalda Luce, che, con immutata generosità, ne ha finanziato anche l’importante ampliamento in atto.
Un progetto che mira ad allargare l’offerta di servizi per rispondere a bisogni sempre crescenti, che mette al centro i bisogni dei piccoli e delle loro famiglie e che nel tempo possa diventare un modello innovativo per altre realtà analoghe.
«Un modello anche dal punto di vista riabilitativo, che si fonda sulla multidisciplinarità per stimolare le abilità sociali dei minori a tutto campo, permettendo così un innalzamento della qualità di vita di ognuno di loro» sottolinea Paolo Meucci Responsabile del Centro Mafalda Luce di Milano.
«Sono molti i partner che hanno partecipato e reso possibile questo ambizioso progetto – in primis Regione Lombardia – a cui va il nostro grazie per permetterci di stare accanto a sempre più bambini e alle loro famiglie» conclude il presidente Rota.
Dal centro Mafalda Luce di Milano ha inoltre preso il via il progetto, poi esteso anche ad altre realtà, del Fondo di Solidarietà, che permette a famiglie in stato di fragilità economica e sociale, di avere accesso a percorsi di cura e riabilitativi per i propri bambini, a cui altrimenti difficilmente potrebbero avere accesso.
In poco più di un anno il Fondo di Solidarietà ha permesso di attivare più di 120 percorsi di cura per circa 90 famiglie.
«C’è un bisogno crescente di servizi per bambini con disturbi dello spettro autistico – prosegue Franco Radaelli, direttore generale di Fondazione Piatti e «Il nostro obiettivo è riuscire a prendere in carico sempre più bambini, dando così una risposta alle tante famiglie che, di fronte a una diagnosi che cambia così profondamente la vita quotidiana, rischiano di sentirsi sole» conclude Radaelli.
Il fattore tempo è, un elemento fondamentale quando si parla di disturbi dello spettro autistico: è essenziale intraprendere il prima possibile i percorsi di cura più adatti per garantire al bambino la miglior integrazione possibile nella vita quotidiana.
«La diagnosi precoce per noi è stata fondamentale, così come un intervento studiato ad hoc sulle specifiche necessità di Giulia – a raccontarlo è Roberta Salvaderi, mamma di Giulia, che da quando è arrivata la diagnosi si dedica a divulgare e raccontare in modo semplice l’autismo – Fondazione Piatti è il nostro luogo sicuro, dove siamo cresciuti, dove Giulia ha trovato il suo equilibrio e dove io come mamma ho preso consapevolezza del fatto che la mia bimba non era neuro-tipica, ma che andava bene lo stesso».
Per info: www.fondazionepiatti.it www.centrofondazioneluce.it
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