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venerdì, Novembre 1, 2024

Parco Stelvio candidato alla Carta Europea del Turismo sostenibile

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E’ stata presentata oggi, a Palazzo Lombardia, la candidatura del Parco nazionale dello Stelvio alla Carta Europea del Turismo sostenibile (Cets) e contestualmente è stata sottoscritta la Convenzione quadro sul monitoraggio, la conservazione e gestione delle risorse.

 “Dentro una cornice condivisa e unitaria – ha commentato l’assessore regionale alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni Massimo Sertori – Regione Lombardia e le Province Autonome di Trento e Bolzano daranno energia e forza allo sviluppo del Parco nazionale dello Stelvio. La presentazione della candidatura del Parco e la sottoscrizione della Convenzione quadro di oggi evidenziano ancora una volta la volontà dei tre territori di collaborare in stretta sintonia per valorizzare le peculiarità e le unicità del patrimonio del Parco dello Stelvio”.

 “Nel corso del 2018 nel Parco dello Stelvio sono stati attivati tre percorsi paralleli per i tre settori del Parco nazionale dello Stelvio, altoatesino, lombardo e trentino, volti al coinvolgimento degli stakeholder locali nell’elaborazione di una strategia comune e nello sviluppo di un piano di azioni unitario – ha precisato l’assessore -. Gli incontri dei tavoli operativi territoriali hanno portato all’individuazione di una vision locale e al piano di azione complessivo per la candidatura composto da 60 azioni”.

All’iniziativa, che si colloca al centro delle politiche di valorizzazione del territorio e della conservazione del patrimonio naturale regionale, erano presenti, in rappresentanza dei tre Enti competenti territorialmente per il Parco, anche Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer, assessore allo Sviluppo del Territorio, Paesaggio e Beni culturali della Provincia Autonoma di Bolzano, Mario Tonina, assessore all’Urbanistica, Ambiente e Cooperazione della Provincia Autonoma di Trento, Ugo Parolo, presidente del Comitato di Coordinamento e Indirizzo del Parco nazionale dello Stelvio, e Agostino Agostinelli di Federparchi.

Sia la Convenzione delle Alpi che lo studio di Eurac per la Fondazione Dolomiti Unesco riconoscono nella Cets lo strumento per eccellenza per sviluppare turismo sostenibile nelle aree protette.

 La Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle aree protette (Cets) è stata elaborata nel 1991 dalla Federazione Europarc, che riunisce più di 400 aree protette in tutta Europa. La Cets è un metodo partecipato per strutturare le collaborazioni delle aree protette in ambito turistico e per favorire così un’offerta credibile di turismo sostenibile. A oggi sono 39 le aree protette italiane certificate sulle 164 certificate in totale in Europa.

Nel percorso partecipato in Lombardia si sono messe a fuoco le tematiche strategiche riguardanti in particolare lo sviluppo della mobilità collettiva e di una rete di mobilità sostenibile e la promozione di collegamenti ferroviari Milano-Bolzano. Inoltre sono emersi, tra i principali obiettivi, il contrasto ai problemi idrogeologici dovuti all’innalzamento delle temperature e quello all’abbandono delle valli e dell’agricoltura, oltre alla tutela del territorio rispetto alla cementificazione indiscriminata.

Sempre nel solco tematico della sostenibilità, è stata sottoscritta oggi, dai tre assessori presenti, la Convenzione quadro sul ‘Monitoraggio, conservazione e gestione delle risorse naturali e della biodiversità’, che fa seguito all’approvazione delle ‘Linee Guida su monitoraggi e ricerca scientifica’ e prevede l’articolazione delle attività secondo 4 ambiti operativi: la raccolta dati che il team del Parco sarà in grado di produrre; le azioni di monitoraggio ambientale; le attività finalizzate a fornire soluzioni sostenibili per una corretta fruizione e conservazione del Parco; la costruzione di competenze fondamentali in sintonia con le caratteristiche del Parco.

 “La convenzione sottoscritta – ha sottolineato Sertori – definisce e disciplina la gestione e il coordinamento unitario delle attività di ricerca scientifica e di conservazione e monitoraggio delle risorse naturali e della biodiversità, attraverso una programmazione pluriennale delle azioni da realizzare”. “Gli ambiti operativi da privilegiare – ha concluso
– saranno quelli che si collocano tra ecologia, economia e vita sociale, per poter prefigurare modelli di sviluppo territoriale orientati alla sostenibilità e all’uso compatibile delle risorse naturali”.

Tiziana_Barbetta
Tiziana Barbetta

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