“Camicette Bianche – il musical”, scritto, diretto e musicato dal regista Marco Savatteri vedrà in scena 21 performer della Savatteri Produzioni con la partecipazione di Paride Benassai per raccontare una storia che sembra una foto ingiallita di cento anni fa; uno scrigno che racchiude e ci svela storie, lettere e documenti originali del tempo.
Lo spettacolo, prodotto in collaborazione con la Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento è un musical originale fortemente corale, che celebra il ricordo dei nostri emigrati: un viaggio dalla Sicilia all’America nei primi anni del ‘900 che lega, come un filo di spago intorno alla valigia di cartone, le vite dei nostri emigrati con i migranti di ogni tempo. Uno spettacolo che unisce le musiche della tradizione popolare con alcune canzoni italiane riadattate in chiave teatrale e quelle antiche dei primi italo americani, per raccontare la storia vera di Clotilde Terranova, una giovane sartina coinvolta nel tragico incendio della fabbrica di camicette bianche a New York nel 1911.
TRAMA:
Sicilia 1907. Clotilde Terranova si imbarca alla volta di New York per raggiungere sua sorella Rosa e cercare lavoro e fortuna. Sulla nave incontra Salvatore Spadaro, un “caruso” siciliano, stanco della miseria e della fame. I due condivideranno insieme agli altri passeggeri, sogni, desideri, speranze e nostalgia per la terra madre. Giunti ad Ellis Island i due giovani si separano: Clotilde impara l’inglese e trova lavoro in fabbrica, nella Triangle Shirtwaist Company; Salvatore cade nella trappola della malavita italoamericana, diventando uno dei “picciotti” della Mano Nera. Clotilde partecipa ad uno sciopero per i diritti delle donne e dedica il poco tempo libero a qualche svago con i nuovi amici, spesso riuniti in un ristorante a Little Italy. Proprio in quel ristorante Salvatore ricatterà il proprietario Angelo, ma sarà visto da Clotilde. Ne segue una lite aspra e drammatica che porterà alla luce l’insoddisfazione e il dolore del tanto agognato sogno americano. Clotilde abbandonerà Salvatore al proprio destino e qualche giorno dopo, il 25 marzo del 1911, nei locali della fabbrica scoppierà il famoso incendio: la protagonista, intrappolata al decimo piano e in preda al panico, si lancerà dalla finestra immaginando di riabbracciare sua madre.
Altri articoli di teatro su Dietro la Notizia