L’Italia si trova, ancora una volta, di fronte a una dura realtà quando si parla di velocità di Internet mobile. L’analisi condotta da nPerf, un’azienda specializzata nella misurazione delle prestazioni delle reti mobili, ha rivelato infatti un quadro poco lusinghiero per il nostro Paese, che si posiziona all’ultimo posto tra i Paesi vicini in termini di velocità media di download. Lo studio ha messo a confronto in particolare l’Italia con Svizzera, Austria, Francia, Croazia e Slovenia, e i risultati sono stati chiari: con una velocità media di 82 Mb/s, l’Italia si colloca significativamente al di sotto dei suoi vicini europei.
I numeri della ricerca: un divario evidente
L’analisi nPerf ha preso in considerazione oltre 387.000 test svolti in Italia attraverso l’app nPerf, disponibile su Google Play Store e App Store, e più di 1,2 milioni di test effettuati negli altri Paesi presi in esame. I risultati, relativi al periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2024, mostrano come l’Italia sia stata superata da tutti i suoi vicini: la Svizzera, con una velocità media di 139 Mb/s, si piazza al primo posto, seguita da Austria (138 Mb/s), Francia (113 Mb/s), Slovenia (112 Mb/s) e Croazia (106 Mb/s).
I valori registrati evidenziano insomma una chiara superiorità dei Paesi confinanti, in grado di sfondare il muro dei 100 Mb/s. Anche se una velocità di 82 Mb/s non è del tutto trascurabile, soprattutto se comparata a scenari globali meno sviluppati, la distanza rispetto agli altri Paesi europei può risultare penalizzante in un contesto di crescente dipendenza dai servizi digitali.
Perché è importante avere una connessione più veloce?
Una velocità Internet superiore non è solo una questione di numeri, ma rappresenta una differenza tangibile nella qualità dell’esperienza digitale quotidiana. Con velocità più elevate, gli utenti possono beneficiare di streaming video in qualità superiore, riducendo i tempi di buffering e garantendo una visione fluida anche in risoluzioni elevate come il 4K. Anche le videochiamate diventano più stabili e prive di ritardi, un aspetto cruciale in un mondo in cui lo smart working e la comunicazione a distanza sono diventati la norma.
Non solo, la crescente importanza dell’intrattenimento digitale fa sì che sempre più consumatori si aspettino connessioni capaci di supportare i loro hobby e interessi. Piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video o Disney+, servizi di cloud gaming come Google Stadia o Nvidia GeForce Now, e app di gioco dedicate, per esempio, ai casino e al poker online, richiedono infatti una connessione Internet stabile e veloce per garantire un’esperienza ottimale. È proprio grazie ai miglioramenti di questi ultimi anni, d’altronde, che proprio questi servizi abbiano potuto svilupparsi rapidamente, offrendo l’opportunità agli appassionati di cimentarsi con le regole dell’Omaha poker durante tavoli singoli ed eventi organizzati proprio dai maggiori operatori del settore, così come di guardare interi film direttamente da smartphone e tablet, magari quando si è fuori casa.
Il ruolo delle tecnologie 4G e 5G
L’analisi ha preso in considerazione in particolare le prestazioni delle reti 3G, 4G e 5G, soffermandosi, In Italia, sugli operatori TIM, Fastweb, WINDTRE e Vodafone. Sebbene il 5G sia in espansione anche nel nostro Paese, lo studio mette in luce come il suo impatto sia ancora limitato rispetto alle aspettative. I Paesi confinanti, infatti, sembrano trarre maggior vantaggio dalla diffusione del 5G, in grado di offrire velocità di navigazione molto superiori rispetto al 4G.
La Svizzera e l’Austria, per esempio, grazie al lavoro degli operatori Swisscom, Sunrise e Magenta, hanno fatto significativi passi avanti nell’infrastruttura 5G, posizionandosi ai primi posti nel ranking nPerf. In Italia, invece, il processo di transizione dal 4G al 5G sembra ancora in fase di sviluppo, e la diffusione delle infrastrutture necessarie per supportare questa tecnologia richiede più tempo e investimenti consistenti.
Il ritardo infrastrutturale: un problema storico?
Il ritardo dell’Italia nella velocità di Internet mobile non è certo una novità. Il problema riflette d’altronde anni di investimenti insufficienti nelle infrastrutture digitali, ma anche di ostacoli burocratici che hanno rallentato lo sviluppo tecnologico. A differenza di Paesi come la Svizzera e l’Austria, dove le infrastrutture di rete sono state potenziate più rapidamente, in Italia il passaggio a tecnologie come la fibra ottica o il 5G sta avvenendo infatti più lentamente, con tutto ciò che ne consegue.
Uno dei motivi principali di questo ritardo è però legato anche alla complessità del territorio italiano, con aree rurali e montuose che rendono più difficoltosa la copertura uniforme del segnale, un fattore che, combinato a ritardi nell’assegnazione delle frequenze 5G, ha contribuito a rallentare la diffusione di una rete mobile competitiva.
Un futuro ancora incerto
Il quadro tracciato dall’analisi di nPerf non lascia insomma molto spazio all’ottimismo. L’Italia si trova in una evidente posizione di svantaggio rispetto ai Paesi vicini, e questo divario potrebbe aumentare se non si procederà con maggiore rapidità nell’ammodernamento delle infrastrutture di rete. È altrettanto chiaro, però, che la domanda di connettività più veloce continuerà a crescere, spinta dall’importanza crescente dei servizi digitali e dell’intrattenimento online, il che dovrà necessariamente spingere operatori e istituzioni a lavorare in questo senso.
Per rimanere competitiva e offrire ai cittadini un’esperienza digitale all’altezza, l’Italia dovrà infatti investire con decisione in nuove tecnologie e migliorare la copertura delle reti di nuova generazione, con particolare attenzione allo sviluppo del 5G e del prossimo 6G.
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