Secondo un nuovo rapporto, la produzione globale di cocaina ha raggiunto livelli record grazie alla ripresa della domanda dopo il blocco di Covid.
L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine ha dichiarato che la coltivazione di coca è aumentata del 35% tra il 2021 e il 2022, raggiungendo livelli record.
I risultati suggeriscono che sono emersi nuovi centri di traffico nell’Africa occidentale e centrale.
Il rapporto afferma inoltre che i trafficanti utilizzano sempre più spesso i servizi postali internazionali per far arrivare la droga ai consumatori.
L’Europa e il Nord America sono i maggiori mercati per la cocaina, seguiti dall’America meridionale e centrale e dai Caraibi.
Il Rapporto globale sulla cocaina afferma che l’aumento della produzione è il risultato di un’espansione della coltivazione della coca e di miglioramenti nella conversione della coca in cocaina in polvere.
I dati sui sequestri suggeriscono che il ruolo dell’Africa, in particolare dell’Africa occidentale e centrale, come zona di transito della cocaina diretta verso i mercati europei è aumentato in modo sostanziale dal 2019.
“Sia la quantità totale sequestrata in Africa che il numero di grandi sequestri sembrano aver raggiunto livelli record nel corso del 2021”.
Il rapporto afferma che l’epidemia di Covid-19 ha avuto un effetto “dirompente” sui mercati della droga, poiché i viaggi internazionali erano fortemente limitati.
La domanda di cocaina è crollata a causa della chiusura di locali notturni e bar durante la pandemia.
“Tuttavia, i dati più recenti suggeriscono che questo crollo ha avuto un impatto minimo sulle tendenze a lungo termine”, si legge nel rapporto. “L’offerta globale di cocaina è a livelli record”.
La Colombia domina ancora le rotte del traffico.
Il consumo in Australia ha raggiunto un picco a metà del 2020, è calato del 50% l’anno successivo e ha ripreso “moderatamente” negli ultimi mesi del 2021.
I gruppi criminali messicani e balcanici si sono avvicinati al centro di produzione per avere accesso alle più facile alle forniture.
L’uso di cocaina-crack è in crescita in diversi Paesi dell’Europa occidentale, tra cui Regno Unito, Belgio, Francia e Spagna.
In Ucraina il mercato era in espansione, ma dopo l’invasione russa dello scorso febbraio la domanda è stata drasticamente interrotta.
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