Il cantautore e sperimentatore musicale milanese MARCO DI NOIA tornerà ad esibirsi dal vivo il 20 giugno presso La Fabbrica di Lampadine di MILANO (Via Pescantina, 8) con “DA LEONARDO AL FUTURO”, per presentare i brani estratti dai suoi ultimi innovativi progetti discografici, l’app-album “Elettro Acqua 3D”, gli EP “Leonardo Da Vinci in Pop” e “La Sovranità dei Robot”, e il nuovo brano “Camillevolt” (https://marcodinoia.lnk.to/Camillevolt), già disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download e da venerdì 3 giugno in rotazione radiofonica.
Sul palco insieme a Marco Di Noia saranno presenti anche ALBERTO CUTOLO (chitarra), GIULIO MADDALONI in arte “ACE OF LOVERS” (synth, drum machine, flauto), LORENZO GHIRINGHELLI (Artifact, uno strumento da lui ideato e realizzato), ADRIANO SANGINETO (arpa e strumenti musicali ideati da Leonardo da Vinci che sono stati utilizzati in “Leonardo Da Vinci in Pop”) e TEOTRONICO, il robot pianista costruito da Matteo Suzzi. Il concerto, con la supervisione artistica di MIMMO PAGANELLI, sarà introdotto da GIAMPAOLO ROSSI.
«Il live alla Fabbrica di Lampadine sarà un evento atipico – spiega Marco di Noia – Oltre a presentare il singolo Camillevolt, porterò in concerto quei tratti sperimentali che hanno caratterizzato i miei lavori degli ultimi anni. Ci saranno 3D audio (per i quali canterò all’olofono), strumenti musicali ideati da Leonardo, un robot reale che suona il piano, una rock band e, addirittura, uno strumento musicale di nuova ideazione».
Inizio ore 20.00. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su https://bit.ly/3z4gxva.
L’evento è realizzato in partnership con La Fabbrica di Lampadine, Stardust e SilentSystem.
«“Camillevolt” è una canzone figlia di un affascinante processo creativo condiviso – spiega Marco di Noia – Mi piaceva l’idea di partire dalla Commedia dell’Arte, come forma di spettacolo tradizionale in grado di raccontare l’Italia e le nostre città, ed arrivare ai nostri giorni, guardando, in questo caso, la città di Milano, con gli occhi di giovani studenti e utilizzando le forme descrittive del Design. È un progetto sperimentale in cui la canzone è parimenti considerata come forma di espressione artistica e mezzo di divulgazione culturale e ricerca scientifica».
Il processo creativo, condiviso con circa venti giovani designer, i professori del Politecnico Mario Bisson e Stefania Palmieri, i musicisti Alberto Cutolo e Giulio Maddaloni, e l’ex direttore artistico della EMI Mimmo Paganelli, risulta essere sperimentale anche per quanto riguarda le sonorità del brano, che uniscono il rock-elettronico a potenti ritmiche, create con le registrazioni dei rumori di macchine da cucire, fresatrici, presse, flash fotografici ed altri macchinari afferenti alle industrie della moda e del design, che da sempre contraddistinguono il capoluogo meneghino.
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