
E’ Antonio Diodato , con il brano “Fai rumore” a vincere la settantesima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo.
Al secondo posto Francesco Gabbani con “Viceversa” e al terzo i “Pinguini Tattici nucleari con “Ringo Starr”
Si conclude così l’edizione 2020 di Sanremo, con un piazzamento a sorpresa , i Pinguini Tattici, che hanno portato un pò di colore al Festival., mentre Diodato e Gabbani hanno confermato le loro capacità, soprattutto il primo, con un brano tipico Sanremese, che conquisterà anche le radio.
Premi Mia Martini, Lucio Dalla e Tim, assegnati a Diodato e Gabbani, risultato di voti omogenei da parte di pubblico e varie sale stampa.
Secondo l’opinione pubblica Tosca meritava qualche posto in più, personalmente aggiungo anche Giordana
Ho trovato molte belle le scenografie, colori caldi e toni seri per i momenti più formali.
Bravo Amadeus che con il suo “ansiolitico naturale” Fiorello dalle mille risorse, è riuscito a portare a termine un Sanremo che partiva con delle premesse non certo positive, sia sulla gaffe della donna ad un “passo indietro” e per la scelta di alcuni partecipanti al festival. Breve le conduttrici femminili, professionali e sorridenti e senza “papere”
Divise le opinioni su Achille Lauro, molti speravano in un podio e sono rimasi delusi. Probabilmente lo spaccato è tra personaggio e musica, canzoni. Se viene lodato per essere audace, portare innovazione, personalmente non mi è piaciuto come ha cantato.
E che dire degli ospiti ? Un applauso a Massimo Ranieri che all’età di 68 anni riesce a cantare ancora con un’invidiabile voce. Applausi ai Ricchi e Poveri, che hanno portato allegria, calore e voglia di cantare. Tiziano Ferro, con una magistrale interpretazione di “Almeno tu nell’Universo”, e poi, non per ultimo, ma perchè merita una standing ovation, Zucchero Fornaciari.
Quindici minuti di ballo, canti e ottima musica, con un finale forse provocatorio di “Andate in pace, la messa è finita” , come a sottolineare di tornare alla mediocrità musicale. Insomma gli ospiti, anche se con canzoni ventennali, trentennali, hanno totalmente oscurato tanti presunti “talenti” che hanno partecipato al Festival.
Davide Falco