Assago (Mi) 18-05-11, di Stefano Daprile.
Oltre oceano, nel campionato più bello del mondo, c’è una netta distinzione tra la regular season e i play off. Immaginiamo di tracciare una linea di demarcazione tra le 2 fasi. Prima di tale linea si valuta, si crea la chimica di una squadra, sono permessi esperimenti e passaggi a vuoto, dopo quella linea Stop. Game Over, proibito scherzare e vietato dare il 100%, quello non basta. I Play Off sono un altro sport, si azzera tutto. I play off sono terre popolate da bestie feroci e affamate. Ne è dimostrazione la prestazione di questa notte di un certo Dirk Nowitzki, un ex MVP, che di ex ha ben poco, ma di MVP veramente tanto. 24 su 24 dalla lunetta, record assoluto per la NBA nei play off, e 48 punti con solo 15 tiri dal campo. Un autentico trascinatore, un animale da Play Off appunto.
Ma torniamo al di qua dell’oceano per il via dei nostri Play Off. La sostanza di quanto detto sulla NBA per il nostro campionato non cambia, e non deve cambiare nemmeno per l’Olimpia, ma i dubbi su questa squadra sono molteplici. Chi sarà il Nowitzki milanese ammesso che esista? Hawkins più che una bestia feroce sembra un pulcino spelacchiato, e visto anche il nuovo look, pare gli abbiano già fatto lo scalpo; Jaaber è bravo, ma la baracca tenuta in piedi quasi tutta la stagione adesso sembra pesante. Mancinelli deve decidersi se trascinare o farsi trascinare. Gli altri possono al limite partecipare ai banchetti ma non azzannare e far fuori le prede. Per non parlare poi dei consueti esperimenti alle porte dei Play Off. L’infortunio di Maciulis (il migliore nei Play Off l’anno scorso) e l’arrivo di Coby Karl, ribadiscono che la quadratura del cerchio Coach Peterson non l’ha ancora trovata; bisognerà inserire un nuovo elemento e contemporaneamente tenere in vita Pecherov e forse Petravicius, ormai ai margini della squadra in maniera troppo prematura.
Si passa quindi totalmente la linea di demarcazione e Milano pesca nel primo turno dei Play Off una delle rivelazioni della stagione, la Dinamo Sassari, squadra assolutamente da non sottovalutare, primo perché non ha nulla da perdere e poi perché può vantarsi di avere tra le loro fila giocatori di assoluta qualità come i mini “Big Three” White, Hunter e Travis Diener, questa sera assente.
Alla palla a 2 Milano entra in campo con Jaaber, Mordente, Hawkins, Mancinelli ed Eze mentre Sassari risponde con Pinton, White, Tsaldaris, Plisnic e Hunter.
Si parte con ritmi blandi, forse troppo, e complice i problemi elettrici dei cronometri di un quasi vuoto Forum di Assago i primi minuti sono veramente duri per gli assonnati. L’Olimpia riesce andare lo stesso sopra sul 12 a 6 senza nessun sussulto, per averne uno bisogna attendere infatti il debutto del figlio del Coach NBA di Gallinari, Coby Karl. Primi minuti per lui di gran impegno e poco altro. La frazione si chiude 16 a 12 per le scarpette rosse.
Nel secondo quarto Sassari ribalta subito la situazione e Coach Peterson decide di risistemare il perimetro come alla palla a 2, togliendo dalla mischia Karl e Greer; 5 minuti di ambientamento per il primo, e 5 consueti minuti di danni per il secondo.
Altra interruzione elettrica sul 19 a 21 e alla ripresa altra interruzione di idee in casa Olimpia, che rientra in campo solo per sparare a casaccio triple senza mai trovare il bersaglio. La Dinamo, guidata dagli ottimi Hunter e White, scappa 31 a 23. Ci vogliono lampi di Jaaber e Hawkins per dare un po’ di luce al buio milanese e ricucire lo strappo fino al 34 a 35 di fine primo tempo.
L’atmosfera Play Off prende vagamente forma nella terza frazione, dove l’intensità sale anche se non eccessivamente. Prima Eze impatta il punteggio, poi Mordente e Karl, con la rarità di casa Olimpia, le triple, creano il massimo vantaggio per Milano sul 46 a 38. Ci pensano poi un immenso Jaaber, e la seconda bomba di Karl ad evitare che Sassari si riavvicini pericolosamente. Ma è solo un rimandare il problema, perché nell’ultimo incredibile minuto Sassari piazza un parziale di 10 a 3, firmato dalle triple di Pinton e da 4 punti di White, che porta le squadre all’ultimo intervallo sul 56 a 54 per Milano.
L’ultima frazione si apre quindi come meno te lo aspetti, una bomba di Tsaldaris rimette i sardi davanti, sembra l’ultima volta. Milano si mette a giocare infatti non bene ma ordinata riuscendo a costruire un +7 di margine che sembra rassicurante, nonostante che il migliore in campo, Iby Jaaber, viva una serata di totale antipatia col canestro dalla lunetta.
Sassari ha però il grande merito di non disunirsi e crederci sempre. Giocando semplice porta Milano a un finale thrilling. Prima Mancinelli, poi Jaaber escono per falli , nel gioco dei liberi Pinton dalla lunetta è glaciale, Hawkins no. Sassari espugna il forum con un roster ridotto ai minimi termini, ma è coach Peterson ad avere i problemi più grandi di assenze, non perché gli uomini non ci siano, ma perché molti di essi sono impresentabili. Ed è lo stesso Dan in conferenza stampa il primo che sembra non crederci più in questa squadra.
Le Pagelle
Mancinelli 6 – Pecherov s.v. – Maciulis s.v. – Mordente 6,5 – Karl 6,5 – Jaaber 7 – Rocca 5,5 – Petravicius 5,5 – Ganeto s.v. – Hawkins 5,5 – Greer 3 – Eze 6,5
In Conferenza
Peterson: Complimenti a Sassari, e complimenti ai giocatori Italiani di Sassari. Pinton su tutti. Noi troppi tiri sbagliati, anche tanti liberi. Abbiamo giocato comunque troppo sottotono. Non abbiamo un vero Play, peccato…
Sacchetti: Siamo contenti. Vincere a Milano da sempre soddisfazione specialmente senza il nostro Play. I ragazzi hanno avuto il grande merito di crederci fino alla fine.
Olimpia Armani Jeans Milano (Punti: 18, Jaaber, 13 Hawkins – Rimbalzi 10 Hawkins – Assist: 4 Jaaber)
Dinamo Sassari (Punti: 16 White, 12 Hunter– Rimbalzi: 7 Plisnic – Assist: 4 Tsaldaris)