Secondo i due scenari ipotizzati dalla nuova edizione dell’Osservatorio del turismo outdoor firmato Human Company in collaborazione con THRENDS sono numerosi i segnali positivi per un’ulteriore crescita del comparto nonostante la complessità dell’attuale quadro macro-economico
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Tra 48 e 45,4 milioni le presenze stimate per l’open air in Italia la prossima estate per un range di crescita tra l’8% e il 2% rispetto al 2021
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Le previsioni segnano un sostanziale recupero dei volumi storici, collocandosi tra il -14% e il -18% rispetto al 2019
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Con circa il 54% di presenze gli Italiani si confermano il mercato principale
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In ripresa l’incoming dai cinque principali mercati internazionali (DACH, Francia e Paesi Bassi)
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53 euro la spesa media complessiva stimata per presenza/giorno per un impatto economico tra 2,5 e 2,4 miliardi di euro
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Crisi ucraino-russa e contesto pandemico non ancora normalizzato i principali fattori di impatto
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I sei nuovi trend dell’open air made in Italy
Una stagione 2022 migliore della precedente per il comparto dell’open air nella Penisola, con l’Italia come mercato principale e la ripresa (più o meno marcata) della domanda internazionale
Se la scorsa edizione 2021 si riferiva al settore dell’ospitalità outdoor nel senso più ampio del termine – includendo oltre a camping e villaggi turistici, anche rifugi di montagna e agriturismi – l’analisi di quest’anno si concentra su un perimetro più ristretto, quello più propriamente dei viaggi all’aria aperta e sui camping e village quali strutture ricettive di riferimento. Una scelta che consente di mettere a fuoco l’evoluzione del segmento, tratteggiarne l’andamento e fornire una previsione sulla domanda per l’estate 2022.
L’incoming sarà fondamentale per dare ulteriore impulso alla stagione. Nella migliore previsione per l’estate 2022 il mercato estero vede un incremento di quasi l’8% rispetto al 2021, che lo porta ad attestarsi attorno ai 22 milioni di presenze. Nello scenario più pessimistico per i mercati internazionali si stima un flusso turistico in linea con quanto fatto registrare nel 2021 (-0,4%) per un totale di circa 20 milioni di presenze.
Per meglio capire cosa sta accadendo nel mercato del turismo en plein air, e più in generale dell’outdoor, è necessario osservarne l’evoluzione degli ultimi anni. Se da una parte la pandemia ha avvicinato le persone a un concetto di turismo esperienziale, a contatto con la natura, più consapevole e di prossimità, dall’altra il segmento dell’open air ha cambiato pelle, offrendo servizi di qualità e ogni tipo comfort.
Grazie alla tecnologia, oggi le esperienze all’aria aperta sono diventate mainstream: l’universo dell’outdoor non è più considerato come cheap, difficile e per pochi ma è diventato cool, facile e alla portata di chiunque.
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