Il turista è una tragicommedia sul bisogno inconfessato di coccole ed affetto.
Ma è anche uno squarcio spiazzante sul nostro modo di vivere i desideri, il privato e i suoi segreti.
Lo spettacolo aiuta a riflettere, mettendo in luce elementi comportamentali che tutti noi ,o quasi, potremmo assumere durante la nostra quotidianità.
Atteggiamenti di rivalsa, di invidia o semplicemente di noia.
La campagna veneta, rievocata dall’accento naturale della bravissima Orsetta Borghero, è l’ambientazione di questa originale commedia.
Per tutta la durata dello spettacolo in scena ci sono solo i tre attori e una parete con lucernario, per raffigurare due spazi e due tempi differenti.
Si rimane incastrati nel dubbio di chi dice la verità, di chi sia reale e non. Ed è proprio questa originalità che porta a tratti il ricordo del capolavoro di David Lynch -Muholland Drive- in cui emergeva uno strano delirio tra sogno e realtà.
Questo mettendo a nudo le nostre paure, sempre cosi difficili da individuare e spesso celandole dietro ad altre, creando alibi o giustificazioni per ogni nostra decisione o inquietudine routinaria.
Assolutamente da vedere
Teatro Filodrammatici Milano, fino al 15 maggio
Altri articoli di teatro su Dietro la Notizia
Viviana Vitariello