L’attore milanese ma anche autore e regista Gioele Dix, non ha bisogno di molte presentazioni.
In una divertente e tragicomica presentazioni attraverso alcuni testi di personaggi della Genesi e della Bibbia, ci porta a pensare alla morte, alle azioni compiute e a quanto diamo per scontati alcuni stereotipi di genere e comportamenti.
Questi vengono spesso travisati, rivisti e reinterpretati nei secoli, attraverso letture storiche dei testi sacri e da altre fonti letterarie del nostro secolo.
Giole Dix ci accompagna cosi in una visione un pò rivoluzionaria sul tema del passare del tempo e dell’ invecchiamento.
Lo spettacolo è ironico e al contempo saggio, una performance ricca di aneddoti che Dio che ne è coinvolto, sembra voglia darci una chiave di lettura del tutto nuova su testi che da secoli, siamo stati abituati a interpretare spesso in una sola direzione.
Il Teatro Parenti di Milano, in collaborazione con la Fondazione Garzanti, apre le porte a serate dedicate anche per le persone più agé, dove il tema dell’ invecchiamento, della morte e del cambiamento, possano essere vissuti con una nuova chiave di lettura, rispetto alla egocentrica visione che viene dedicate alla terza età. L’età che tanti o forse tutti aspiriamo ad arrivare, senza mai dimenticare di essere stati giovani, belli, desiderosi e passionali e che l’età, senza la curiosità, può definire la vecchiaia anche quando vecchi non si é.
Rimanere vivi attraverso l’interesse continuo su ciò che emoziona, dai rapporti umani con giovani e meno giovani, dalle passioni trascinanti e soprattutto dall’ entusiasmo, quello che Gioele Dix lascia al suo pubblico a conclusione dello suo geniale spettacolo.
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Recensione di Viviana Vitariello