70milioni di metri cubi di biometano, capaci di alimentare 200mila auto per 11mila km all’anno ciascuna, reperibili letteralmente a Km0, grazie ai soli rifiuti umidi (la FORSU) e ai fanghi provenienti dalla depurazione delle acque.
È questa la miniera di cui dispone la Lombardia, grazie ai 65 impianti per il compostaggio, la digestione anaerobica e aerobica già presenti, e che potrebbe addirittura fruttare oltre 150milioni di metri cubi semplicemente incrementando la raccolta differenziata.
Una prospettiva importante sulla strada del miglioramento del mix energetico dell’Italia, in vista dei traguardi posti dalla transizione energetica in atto ma anche dagli ostacoli posti dall’attuale situazione internazionale.
A disegnare lo scenario è Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, una delle più importanti aziende pubbliche del settore, da sempre all’avanguardia sul fronte dell’innovazione tecnologica e dell’economia circolare, che ha aggiornato le stime e le proiezioni fornite da un documento commissionato a Kyoto Club nel 2020, aggiornandolo con i numeri di oggi.
Entro la fine del 2022 Gruppo CAP è in grado di produrre, sfruttando esclusivamente i propri impianti già esistenti nel territorio sul quale opera, oltre 10 milioni di metri cubi di biogas, da cui ricavare 5milioni di metri cubi di biometano in grado di fornire 51milioni di kwh all’anno, bastanti per alimentare 15.500 automobili per oltre 172milioni di chilometri, più della distanza dalla Terra al Sole
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