Il ragazzo con il libro sotto il braccio
Un pezzo di storia italiana, quello di uno delle migliaia di Internati Militari Italiani –IMI- della Germania nazista dal 1943 al 1945, in silenzio  per decenni e infine consegnata da un nonno al nipote .
In esclusiva su History Channel il 28 agosto alle 21.50
 Avvenimenti troppo strazianti da ricordare e raccontare, molto spesso però sono tracciabili su parole scritte in vecchi quaderni , nascosti nelle nostre stesse case di chi, nella famiglia , ci ha preceduti e che per un personalissimo pudore e timore di non interessare a nessuno, decidono di tacerli.
Il ragazzo con il libro sotto il braccio, opera prima del giovane regista Simone Menin, prodotto da Wow Tapes ed in onda su History Channel (411 di Sky) il 28 agosto alle 21.50, è soprattutto la storia di un nipote che crede di conoscere tutta la vita del nonno che viceversa , deciderà di raccontare al giovane curioso , il suo passato più remoto attraverso il suo diario scritto durante la sua carcerazione nella Germania fascista .
Racconta Simone Menin: “Sapevo che il nonno Nildo era stato un carabiniere in gioventù, che aveva vissuto gli anni della bonifica della palude pontina e del regime fascista, ma non come fosse finito in Germania e perché fosse stato prigioniero. Anche mio padre ne sapeva poco o nulla, perché di questi argomenti non si era mai parlato in famiglia. Un giorno il nonno mi disse di avere un diario che aveva scritto durante la prigionia, lo fece leggere a me per primo. Ho iniziato così a studiare la storia degli IMI, mettendo in relazione le storie scritte da Nildo con le testimonianze storiche di altri sopravvissuti; si è aperto per me un mondo nuovo, e ho iniziato a scoprire una storia invisibile che per troppo tempo era rimasta nascosta e che doveva essere raccontata. Nonno è scomparso poche settimane dopo aver visto insieme a me il documentario, come se avesse sentito che, una volta rivista tutta la sua vita e averla affidata alla mia memoria, abbia sentito di potersene andare, a 98 anni.
Grazie al racconto del nonno ,Simone Manin ,davanti alla telecamera e al quaderno sulla sua detenzione , rivela la storia di un ragazzo veneto di 19 anni del secolo scorso che ha lavorato per la  riqualifica della palude pontina, deportato all’improvviso dalla sua vita e costretto ai lavori forzati in Germania nelle condizioni più degradanti ; il diario del nonno ,invisibile  per più di mezzo secolo, mostra la tenacia dell’uomo  che, sebbene i terribili bombardamenti, non si ‘e mai scoraggiato a scrivere le sue memorie, l’arma più potente contro chi voleva togliergli la sua umanità . Nildo racconta in video e nel suo diario la vita da internato, la lotta quotidiana per sopravvivere, la bizzarra società alternativa che si crea all’interno del campo, ogni singolo bombardamento, ogni volta che riesce a procurarsi un pezzo di pane in più.
Il documentario – prodotto dalla Wow Tapes di Simone Menin e dei soci Fabio Reitano, Giuseppe Lombardi e Chiara Sardelli – ha il sapore speciale delle riprese fatte in casa, con i rumori e le voci di fondo e lo stile informale che rappresenta lo spirito di un dialogo tra due generazioni che sembrano oggi lontanissime, ma che cercano un punto di incontro.
Simone D’Amelio Bonelli, VP Regional Director di History Channel, spiega: “History Channel è da sempre impegnato nel racconto inedito della storia italiana, e questo spirito di ricerca viene ulteriormente celebrato nella storia raccontata ne “Il Ragazzo con il libro sotto il braccio”, incredibile esempio di perseveranza e forza umana del protagonista Nildo Menin. Siamo felici di poter collaborare con una realtà giovane come WOW Tapes e di poter dare luce a storie così importanti per la memoria del nostro paese. Il nostro pensiero va inoltre alla grandissima testimonianza portata in video da Nildo Menin, recentemente scomparso dopo le riprese”.
https://www.historychannel.it/it
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