Genovese doc, di una città magica dai mille volti dove impari da autodidatta a cantare e a suonare. Scegliere di cantare De André é ammirevole, riuscirci é da fenomeni, come hai iniziato ?
“Ho iniziato a suonare la chitarra prima dei 14 anni e come maestro ho avuto il grande Bambi Niccolò Fossati, leader del gruppo di rock progressivo Garybaldi. Ho cominciato a scrivere delle canzoni, ispirandomi a Bob Dylan, Guccini e De André”
Hai aperto diversi concerti nella tua carriera…
“Si ho anche fatto da spalla a Bertoli, Vecchioni, De Gregori, Baglioni, Guccini, De André. Ho avuto il piacere di partecipare a diversi compleanni di Guccini, lui si sedeva tra il pubblico e apprezzava me che cantavo e suonavo il suo repertorio. Ho collaborato con la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso e altri ancora”
Parliamo dei tanti riconoscimenti ricevuti
“Da poco ho ricevuto per il sedicesimo anno consecutivo, la targa come miglior interprete italiano di De André. Ho vinto parecchie targhe anche con le mie canzoni, sono prima di tutto un cantautore”
Ad oggi pensi di realizzare altre collaborazioni ?
“Al momento no, anche perché sulla scena é rimasto De Gregori. Mentre altri cantautori si sono ritirati dalle scene o non ci sono più”
Un tuo punto di forza nei concerti é quello di entrare immediatamente in empatia con il pubblico, confermi ?
“Si, la cosa più bella è quella. L’idea é quella del falò, la mia chitarra e cantare con tutto il pubblico intorno. mi piace coinvolgere le persone, coinvolgerle e farle divertire”
Dove possiamo trovare i tuoi lavori, la tua storia e i prossimi concerti ?
“Tramite il mio numero di telefono, facebook e molto con il passaparola. Spesso mi accompagnano ottimi strumentisti e musicisti, violinisti, fisarmonicisti, pianisti…dipende dalle serate. Abbiamo girato l’Italia, prima del Covid siamo arrivati anche a oltre 170 serate. Mi trovate come Aldo Ascolese detto Il Pirata, perché indosso spesso la bandana. In realtà bandana, orecchino e jeans semi rotti , si riferiscono alla tipica figura dei Camalli, i faticatori del porto di Genova. Indossavano anche i blue Jeans, considerati una grande scoperta americana, ed invece il tessuto blue era il blu di Genova”
Da interprete, a quale canzone sei più affezionato ?
“Quella che mi piace di più é “Dolcenera”, la canzone di De André dedicata alla solitudine dell’innamorato, soprattutto se non corrisposto”
E invece di quelle che hai scritto tu ?
“C’è una canzone, che ha vinto un premio internazionale “Bella mia città”, dedicata a Genova e ha ricevuto 4 premi diversi”
Che differenza c’è tra il vecchio Aldo e quello attuale?
“Non è cambiato. E’ una persona che ha sempre entusiasmo, passione e che canta della sua città, vissuta tra i vicoli. E’ cambiato tutto quello che c’é intorno a me, ma io sono sempre lo stesso. Sono cambiati i tempi, i generi musicali..Non mi vedo ancora vecchio, dentro di me c’é ancora quel ragazzo che tra i vicoli di Genova ha iniziato a conoscere la vita. Anche alla fine di ogni concerto, ho il desiderio di riprendere in mano la chitarra e ricominciare. Ho avuto anche la fortuna di potere presenziare in alcune scuole e spiegare la canzone d’autore e alcuni significati delle canzoni scritte da alcuni cantautori per De André”
Prossimi impegni?
“Continuo con il tour e ci sono dei progetti, tra cui la partecipazione di Giorgio Fico Piazza, membro fondatore della PFM e bassista ufficiale della band di De André”
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