“OUVERTURE FINALE”, singolo del duo composto dalla violinista ELEONORA MONTAGNANA e dal compositore FILIPPO DE PAOLI, che anticipa un album di prossima uscita.
Coinvolti nella composizione di alcuni brani originali utilizzati come colonna sonora per una produzione internazionale, Filippo De Paoli ed Eleonora Montagnana si sono “virtualmente” trovati nel mezzo di una collaborazione che si è rivelata immediatamente e spontaneamente favorevole ed efficace.
Intervista:
Eleonora e Filippo, uniti da un importante progetto. Cosa avete pensato all’inizio, al momento della proposta di collaborazione? Ora, a progetto terminato, è andata meglio delle aspettative?
“Quando il nostro “sciamano”, come lo abbiamo definito, ovvero il regista che ci ha ingaggiati, ci ha presentati, non ci ha detto nulla l’uno dell’altra. Solo che eravamo un “ragazzo che gli musicava i suoi lavori” e una “violinista”. Per cui nessuno dei due aveva grandi aspettative. Son bastate poche ore di lavoro sulla prima base per capire quanto era stato visionario e artefice involontario di una collaborazione straordinaria per noi.
Per cui con certezza possiamo dire che questo album ha superato di gran lunga qualunque aspettativa. E se questo è stato l’esordio, possiamo dar prova di lavori sempre più ambiziosi”.
Musica classica e musica pop, qual è la ricetta per unirle con armonia?
“La ricetta è amare la musica senza pregiudizi di nessun tipo, essere felici di sperimentare e non aver paura delle contaminazioni stilistiche, che poi è quello che abbiamo sempre vissuto da fruitori e da esecutori. Si ha sempre un grandissimo e doveroso rispetto per la classica, ma interpretarla a proprio gusto secondo la propria cultura ed estetica non è mai una mancanza di rispetto”.
Cosa vi ha insegnato di nuovo questa esperienza musicale?
E:
“A me personalmente ha insegnato che le opportunità si celano dietro alle situazioni più impensabili, spesso faticose (come un lavoro da registrare sotto Natale dopo un anno e mezzo di pandemia). Quello che mi fa distinguere le occasioni vere dai lavori qualsiasi sono le persone. Le persone che hanno qualcosa da dire si attraggono e quando uniscono i loro talenti si genera energia trainante”.
F:
“Mi ha insegnato che al giorno d’oggi si può essere vicini ed intimi artisticamente anche senza essersi mai visti di persona. E che l’affinità non dipende per forza dalla vicinanza. Ma dalla vibrazione delle anime e degli intenti”.
Intervista a cura di Davide Falco
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