EuCARE: partito lo studio internazionale sul ruolo della scuola durante la pandemia. Applicato il Metodo Lolli in 3 istituti a Lodi e Lecce.
Con lockdown e DAD aumento di disturbi psichiatrici e dell’alimentazione, ansia, autolesionismo, tentativi di suicidio
“Lo studio si propone diversi obiettivi: identificare l’effettivo percorso del contagio negli istituti, comprendere l’efficacia delle misure di contenimento, valutare lo screening salivare con il Metodo Lolli, studiare l’impatto psicologico delle restrizioni” sottolinea Francesca Incardona, coordinatrice di EuCARE
IL PROGETTO EUCARE NELLE SCUOLE – Partita in questa primavera la fase pilota dello studio di EuCARE sull’impatto del Covid-19 nelle scuole. Un progetto fondamentale per tutelare il prossimo anno scolastico. Lo studio vero e proprio partirà proprio a settembre, con il coinvolgimento di un maggior numero di scuole in Italia e all’estero.
In questa fase vi è stata la partecipazione di una scuola della provincia di Lodi, l’Istituto Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco, e due della provincia di Lecce, il Liceo scientifico “Vallone” di Galatina (Lecce) e l’Ist. comprensivo “Ammirato-Falcone” di Lecce.
“Questo studio si propone diversi obiettivi – sottolinea Francesca Incardona, coordinatrice di EuCARE – Anzitutto, vuole identificare l’effettivo percorso del contagio negli istituti (se avviene dentro o se arriva dall’esterno); in secondo luogo, comprendere l’efficacia reale delle misure di contenimento (mascherine, distanziamento, aerazione ecc.); inoltre, valutare l’utilizzo di una misura che sembra essere molto efficace e poco invasiva, lo screening salivare con il Metodo Lolli.
A questi elementi si aggiunge lo studio dell’impatto psicologico delle restrizioni e l’eventuale perdita di apprendimento ad esse associata. Saranno coinvolti direttamente alunni e insegnanti con la partecipazione di un’associazione studentesca europea, OBESSU, nella stesura del protocollo scientifico insieme a virologi, medici, epidemiologi e statistici di fama internazionale”.
LA SCUOLA VITTIMA DELLA PANDEMIA – Le misure per l’emergenza sanitaria hanno avuto nelle scuole uno dei punti maggiormente colpiti, sia nella didattica che nella socialità. L’impatto è stato su oltre il 90% degli studenti in tutto il mondo, pari a circa 1,6 miliardi di giovani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è più volte espressa sul rischio che ciò rappresenta per l’istruzione e lo sviluppo personale dei minori.
Inoltre, anche in questa primavera 2022,nonostante l’allentarsi delle restrizioni, le regole anti Covid nelle scuole sono rimaste più rigide: obbligo di mascherine sia per i professori che per gli alunni con più di 6 anni, obbligo vaccinale per il personale scolastico fino al 15 giugno. Probabilmente i dispositivi di protezione saranno richiesti anche per gli esami scritti, che tornano dopo due anni.
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