“La fine del mondo” è una riflessione seria, dissacrante, fiabesca e a tratti provocatoriamente festosa sulla catastrofe ambientale, scritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Claudio Autelli.
La grande questione da cui muove la storia è la totale indifferenza delle persone davanti al disastro ecologico: nonostante da decenni si parli di punto di non ritorno e di catastrofe imminente, le masse del mondo industrializzato continuano la propria vita senza modificare quasi in nulla la propria condotta e le proprie abitudini.
Questo è dovuto in parte all’incapacità strutturale della mente umana di ragionare sul lungo termine, dall’altro, in modo forse più profondo, si tratta anche di una forma di egoismo generazionale: il desiderio implicito di vivere e godere il presente senza alcuna preoccupazione del mondo da lasciare alle generazioni future. Forte quindi la responsabilità dei padri sui figli.
La vicenda è ambientata in una Venezia contemporanea e avveniristica in un distopico futuro che vede la città lagunare nel suo ultimo giorno prima del suo affondamento a causa del surriscaldamento atmosferico (non poi così distopico, se ci si pensa, rispetto ai fatti che hanno travolto la città nel novembre 2019, fatti accaduti dopo la stesura di questo testo).Il tutto si svolge su una grande nave, in occasione di uno spettacolo teatrale e di un party per celebrare l’ultimo giorno di Venezia.
I personaggi sono Luca, un attore (Umberto Terruso); Dora, sua collega ed ex-fidanzata (Alice Spisa); Diego, fratello di Luca, ricoverato in un istituto per malati mentali (Angelo Tronca); e c’è Atena, attivista ecologista e compagna di un noto magnate e filantropo internazionale (Anahì Traversi).
Sono quindi quattro figli, due coppie di fratelli, i cui destini individuali progressivamente si incrociano e s’intrecciano. Su di loro, gravano le ombre delle vicende familiari e dei genitori, assenti o troppo presenti, gravosi e tragici, imperfetti e disastrosi, in un vortice sempre più ampio e turbinoso, dove la catastrofe ambientale diventa specchio di quella privata, e viceversa.
LA FINE DEL MONDO il nuovo lavoro del regista Claudio Autelli che dopo due anteprime a Castrovillari e AstiTeatro nel 2020, debutta al CTB di Brescia dal 18 al 22 maggio e successivamente al Teatro Franco Parenti dal 25 al 29 maggio e al LAC Lugano Arte e Cultura il 31 maggio.
https://www.centroteatralebresciano.it
https://teatrofrancoparenti.it
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